A passeggio sulla Strada Regia in cerca della pietra Pendula e dei massi avelli

La Strada Regia è uno dei sentieri che mi ha sempre incuriosito, non so esattamente il motivo, forse l’idea che risalga ai tempi degli antichi romani mi affascina, o perché lungo il suo percorso gli uomini, durante i secoli, hanno costruito delle piccolissime frazioni costituite da pochissime case con meravigliosi orti, guadagnati terrazzando la montagna. Tutto ciò trasmette un senso di grandiosità e di eroismo che mi intriga parecchio. Ieri io, mio marito e un gruppo di amiche abbiamo intrapreso l”esplorazione’. Arrivati a Brunate con la funicolare abbiamo camminato verso via Nidrino e da lì il percorso verso il Monte Piatto è ben segnalato. Il cammino è in mezzo al bosco, fresco, molto piacevole, si può vedere una natura incontaminata ed è piuttosto facile in quanto il percorso è pianeggiante (Monte Piatto). Si attraversano delle frazioni in cui si cammina tra vicoletti dal sapore antico e bellissime case rurali, usate come seconde case, piene di fiori, orti rigogliosi, curati che riempiono l’anima di gioia! Dopo un paio d’ore siamo arrivati alla chiesetta di Santa Elisabetta, un luogo pieno di pace e silenzio che ti fa godere appieno il meraviglioso panorama su lago di Como.Qui trovate un’area picnic con tavoli e panche in pietra dove poter consumare pranzo al sacco. Leggendo un cartello ho scoperto che un paio di giorni prima c’era stata la festa di Monte Piatto: la domenica dopo il 4 luglio, data della Visitazione di Santa Elisabetta, si svolge il rito della distribuzione del pane benedetto detto ‘michin’ ( michetta), pane della tradizione milanese. Dopo pranzo non potevamo farci mancare una capatina alla Pietra Pendula, nome strano vero? Si, Sono due pietre, una perpendicolare sull’altra ( le vedete nelle foto e su Instagram) che ricordano un buffo fungo; la pietra Pendula è il risultato dei movimenti glaciali che hanno spinto la pietra dalla Val Masino fino qui migliaia di anni fa. Siamo ritornati verso la chiesa di Santa Elisabetta per poi incamminarci verso altre pietre dalla storia curiosa: i massi avelli. Il percorso è segnato bene fino ad un certo punto, poi bisogna andare un po’ a naso, un po’ con google map e alla fine siamo arrivati al masso avello più grande chiamato ‘Avello delle Piazze’. Imponente, ti lascia un po’ sopraffatto poi, con l’aiuto di una scala, si sale e si vede lo scavo interno in cui probabilmente i bizantini celebravano la sepoltura dei loro morti; di queste pietre ce ne sono diverse e tutte con uno scavo più o meno grande. Vi assicuro che ne vale la pena, il posto è magico! Infine la discesa verso Torno, non lo nego, è faticosa, un po’ perché siamo alla fine dell’escursione e le gambe iniziano ad essere stanche , un po’ perché la discesa è sempre più faticosa della salita, comunque la mulattiera è ben tenuta, si passa la Porta di Travaina, e si scende fino ad arrivare alla piazza sulla strada statale di Torno. E qui, finalmente al bar…. la meritata birra sentendoci molto orgogliosi di aver camminato tanto ma soprattutto contentissimi di essere stati lontano dalla ‘civiltà’ per qualche ora e godendoci la natura e il suono del silenzio! Buona avventura a tutti!!! E come sempre, se volete suggerimenti, contattatemi, sarò felice di aiutarvi.

Pubblicato da CRISTINA MORESCHI

Mi chiamo Cristina, sono una guida turistica di Como e del lago di Como. Appassionata da sempre del 'mondo turistico', amo condividere con i viaggiatori le storie, le bellezze e l'arte del luogo dove sono nata e cresciuta anche davanti a un buon bicchiere di vino locale!

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